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Partita IVA, guadagna il doppio con questo stratagemma: lo usano in pochissimi ma è legale al 100%

strumento per aumentare stipendio per le partite iva
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Se sei un libero professionista mettiti comodo: è questo il metodo infallibile per guadagnare di più per chi ha la partita iva.

Una volta che avrai scoperto lo stratagemma in questione non vorrai più tornare indietro. Ecco il trucco che nessuno ha mai voluto raccontarti.

Si tratta di un modo del tutto legale: ecco come fare a pagare solo le tasse realmente dovute invece di sperperare tutto lo stipendio in imposte e contributi fiscali.

Rivelato finalmente il modo per ottenere una retribuzione adeguata. Farà felice tutti coloro che non hanno un contratto di lavoro da dipendenti.

Partita Iva, il metodo per aumentare la retribuzione

Il mondo della libera professione in Italia è alquanto complicato, anche perché, a differenza di chi svolge un lavoro con un contratto da dipendente, chi è lavoratore autonomo deve pagare da sé tutti i contributi. Il datore di lavoro infatti paga al posto del dipendente ogni mese i contributi all’Inps sottraendoli direttamente allo stipendio che si evince dalla busta paga. In ogni cedolino infatti, è possibile consultare tutte le voci relative alle tasse versate. Chi invece opera con un regime di partita iva è tenuto alla presentazione della dichiarazione dei redditi, e anche al versamento delle imposte su quanto ha fatturato.

Per questo motivo i lavoratori con partita iva dovrebbero conoscere bene i dettagli dei contributi da versare, per evitare di pagare di più. Questo è ancora più vero per chi svolge un’attività da libero professionista e una da dipendente perché in alcuni casi i contributi si sommano e in altri invece no. Vediamo nello specifico che cosa è importante sapere, per non versare più tasse di quelle dovute.

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Contributi da versare per chi ha sia un lavoro da dipendente che un’attività da libero professionista

Tutti coloro che hanno una Partita Iva devono versare i contributi previdenziali, anche se contemporaneamente svolgono un lavoro dipendente. La gestione dei contributi per la pensione è gestita dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, tramite la Gestione separata, la Gestione commercianti e la Gestione artigiani. La Gestione separata si rivolge a tutti i professionisti che non rientrano in uno specifico albo. Quella degli artigiani e quella dei commercianti è riservata a chi svolge un’attività artigiana o imprenditoriale.

I lavoratori dipendenti che non rientrano né tra gli artigiani né tra i commercianti e hanno anche una loro Partita Iva, sono tenuti a iscriversi alla Gestione separata e a pagare con l’aliquota del 24% sul reddito imponibile. Chi svolge un’attività artigiana o imprenditoriale invece può non iscriversi alla Gestione Commercianti e non pagare contributi, se il suo reddito derivante da Lavoro Dipendente è prevalente su quello autonomo, oppure se il contratto di lavoro è a tempo indeterminato e a tempo pieno.