Tasse, se salti questa scadenza sei rovinato: paga subito o ti ritrovi una multa esagerata | Manca pochissimo
Per molti cittadini italiani sta arrivando il momento di onorare il pagamento di una tassa obbligatoria: ecco di cosa si tratta e chi riguarda.
L’Italia detiene un triste primato: il nostro Paese, infatti, risulta essere sottoposto a una pressione fiscale piuttosto elevata e gravosa per i suoi cittadini.
Nel 2023, essa è stata stimata al 47,4%, e il trend non appare certo in procinto di decrescere. Ogni anno gli italiani devono infatti onorare il pagamento di IRPEF, IVA, IMU e TARI: oggi ci concentreremo su quest’ultima.
La TARI è una tassa per il servizio di raccolta e di smaltimento dei rifiuti domestici e industriali, e se non viene correttamente pagata il Comune può applicare sanzioni e interessi di mora. In casi estremi, il mancato pagamento della TARI può persino portare a procedure esecutive, come il pignoramento dei beni.
E per molti italiani sta per giungere il tempo limite per saldare il loro debito con le Amministrazioni locali: vediamo le zone coinvolte e le date fissate per i pagamenti.
TARI, ecco i Comuni con le prossime scadenze
Dal momento che la tassa è un’imposta locale, importi e scadenze variano in base al Comune di appartenenza, anche se molti di essi suddividono il pagamento in due tranches separate. Ecco perciò la lista delle città prossimamente coinvolte nella riscossione della TARI. Partiamo da Napoli, che ha fissato la prima rata al 16 settembre, oppure un’unica soluzione entro il 30 dello stesso mese. Lo stesso vale per Barletta, Brescia, Grugliasco e Roma.
Modena ha imposto il pagamento della seconda rata entro il 30 settembre, così come Rimini, la Bassa Romagna, Olbia e Lamezia Terme. Per quanto riguarda le altre zone d’Italia, consigliamo di visitare i siti web dei rispettivi Comuni di appartenenza, in modo da non incorrere in spiacevoli arretrati e nelle relative conseguenze.
In base a cosa viene calcolata la TARI
I principali criteri per determinare l’importo della TARI includono la superficie dell’immobile, ovvero la dimensione in metri quadrati dell’abitazione o del locale commerciale: maggiore è la superficie, più alta sarà la tassa. Viene considerato, ovviamente, anche il numero di occupanti, poiché i nuclei familiari più numerosi tendono a produrre una quantità di rifiuti superiori rispetto a coppie o singles.
Anche la destinazione d’uso è un fattore determinante, con tariffe diverse applicate a seconda dell’impiego che gli occupanti designano all’immobile. Infine, precisiamo nuovamente che ogni Comune stabilisce le proprie tariffe per la TARI, che possono variare in base alle esigenze locali e ai costi del servizio di raccolta e di smaltimento dei rifiuti.