Licenziamenti, altro che progresso: quest’azienda famosa lascia a casa 17mila dipendenti | La notizia è già partita
Questa nota multinazionale sta per lasciare a casa migliaia di lavoratori: ecco chi rischia grosso e perché si prevede una raffica di licenziamenti.
Negli ultimi anni il mondo del lavoro ha subito un profondo cambiamento, e molti lavoratori si sono ritrovati a fare i conti con realtà come il licenziamento e la cassa integrazione.
L’automazione e le innovazioni tecnologiche hanno infatti reso molti lavori tradizionali obsoleti, creando al contempo nuove opportunità, che però richiedono competenze diverse e skills al passo con i tempi.
Inoltre, la globalizzazione ha portato a una maggiore competizione a livello mondiale, con molte aziende che hanno delocalizzato la produzione in Paesi dove il costo del lavoro è più basso.
Infine, anche la pandemia da Covid-19 ha accelerato molti cambiamenti, come il lavoro da remoto e l’adozione di modelli di lavoro ibridi. E, paradossalmente, ad essere colpita in negativo negli ultimi mesi è stata una nota multinazionale che opera nel campo dell’informatica: si prevedono licenziamenti massivi per i dipendenti di questa realtà.
Raffica di licenziamenti per Intel
Il colosso tech americano Intel si trova attualmente a un bivio: licenziare numerosi dipendenti dell’azienda, oppure soccombere. La multinazionale di Santa Clara non è infatti riuscita a stare al passo con le innovazioni dell’Intelligenza Artificiale, e avrebbe optato per un piano drastico, in modo da tamponare le perdite e minimizzare le spese.
Da metà settembre verranno ufficializzati i primi licenziamenti, che potrebbero raggiungere quota 17.000 entro il 2025, strategia ideata da Goldman Sachs e Morgan Stanley, consulenti finanziari di Intel. Sarà tagliato circa il 15% della forza lavoro dell’azienda, manovra che permetterà un risparmio di circa 10 miliardi di dollari e di risanare, almeno parzialmente, il bilancio, da tempo collassato a causa della scarsa competitività nei confronti degli altri big del settore.
Nvidia $NVDA vs Intel $INTC: 2014 to today pic.twitter.com/NqUFZpQMjE
— Evan (@StockMKTNewz) February 24, 2024
È fermento nel consiglio di amministrazione Intel
Solo pochi giorni fa il direttore di Intel, Lip-Bu Tan, si è dimesso improvvisamente dal consiglio di amministrazione, lasciando l’azienda orfana della sua radicata esperienza nel settore tech, anche se, ufficialmente, avrebbe rinunciato al ruolo a causa di esigenze personali.
Dopo l’annuncio dei tagli, inoltre, i titoli Intel hanno testimoniato un crollo in Borsa assolutamente epocale: hanno infatti raggiunto i minimi storici dal 2013, situazione aggravata anche dalle accuse degli azionisti, che hanno tacciato Intel di poca trasparenza. L’amministratore delegato dell’azienda, Pat Gelsinger, ha affidato una breve orazione alla piattaforma X: “E pregate in ogni tempo nello Spirito con ogni sorta di preghiere e di richieste. Con questo in mente, siate sempre vigili e continuate a pregare per tutti i Santi del Signore. Efesini 6:18“.