Vacanze estive, quest’anno sono state un salasso: le famiglie non hanno avuto alternative | Aumenti fuori controllo
Molte famiglie italiane quest’anno si sono ritrovate a fronteggiare spese nuove di zecca per le loro ferie estive: scatta l’indagine di Antitrust.
Senza dubbio, sono lontani gli anni in cui le famiglie italiane prenotavano vacanze che duravano un paio di mesi, soprattutto nei periodi di luglio e agosto, lasciando il proprio posto di lavoro a cuor leggero e approfittando della pausa estiva dalla scuola dei rispettivi bimbi.
Ad oggi, le ferie sono diventate decisamente un investimento vero e proprio, che richiede risparmio preventivo e un’attenta pianificazione. Dai prezzi dei carburanti, ai rincari sulle tariffe delle strutture ricettive, infatti, la spesa complessiva dell’intera operazione risulta spesso proibitiva.
Per non parlare delle proteste dei balneari, che hanno finito per svuotare numerosi stabilimenti, mentre la maggior parte dei bagnanti ha approfittato delle spiagge libere.
Insomma, le vacanze sono diventate un bene di lusso, e anche i voli aerei hanno risentito degli aumenti generalizzati. Persino una nota compagnia low cost è finita nel mirino dell’Antitrust per alcune spese nascoste agli utenti momento della prenotazione.
Il caso WizzAir: scende in campo l’Antitrust
Negli ultimi giorni WizzAir è finita nella bufera per due ragioni ben distinte, ma che darebbero prova di un comportamento opaco da parte della compagnia nei confronti della clientela. A partire dall’opzione “All you can fly”, che rispecchia la recente tendenza dei ristoratori di cucina orientale e fusion.
Disponibile al prezzo di 499 euro, questo pacchetto è andato a ruba tra gli italiani, e garantisce loro viaggi illimitati per un anno intero verso molte destinazioni. Molte, ma non tutte: sono infatti escluse le tratte nazionali. Inoltre, la prenotazione può essere effettuata solamente 72 ore prima della partenza, ovvero nei 3 giorni precedenti, al costo di 9,99 euro, e non include il trasporto di bagagli in stiva o in cappelliera. L’operazione, quindi, è stata ben presto bollata come poco conveniente e troppo macchinosa per soddisfare davvero la voglia di viaggiare dei sottoscrittori. Per non parlare dei cittadini italiani bloccati a Madera per giorni a cavallo di Ferragosto, eventualità che ha richiesto l’intervento delle Istituzioni. E come se ciò non bastasse, l’Antitrust avrebbe aperto un fascicolo su WizzAir, analizzando i costi nascosti che la compagnia impone in sede di check-in.
I costi del check-in con WizzAir
L’Antitrust, probabilmente su segnalazione dei clienti, ha scoperto che WizzAir avrebbe fornito sul proprio sito informazioni incomplete o frammentarie circa la possibilità di effettuare il check-in online solo 24 ore prima della partenza, nonché entro 3 ore prima del decollo.
In caso gli utenti non procedano al check-in in tempo utile, infatti, possono presentarsi in aeroporto e farlo direttamente in loco, al costo però di 40 euro. Il garante della concorrenza ha altresì appurato che tale delucidazione è disponibile solo accedendo alla pagina web “Pagando un supplemento“, senza ulteriori chiarimenti nella schermata del check-in online stesso. Il che equivale, per una famiglia di 3 persone, a un supplemento di 120 euro! WizzAir si sarebbe quindi impegnata a provvedere al rimborso per tutti gli utenti che hanno presentato un reclamo per la medesima ragione nel periodo 2019-2023.