Lavoro, 4 abitudini che ti rovinano la carriera: il capo ti licenzia appena lo scopre | Rimani a casa da un giorno all’altro
I comportamenti più comuni che possono portare al licenziamento in tronco, consigli su come evitarli per mantenere il posto
Il comportamento scorretto sul lavoro è una delle principali cause di conflitti e, nei casi più gravi, di licenziamento. Mantenere una condotta professionale è essenziale non solo per il successo personale, ma anche per il buon funzionamento dell’azienda.
Tuttavia, alcuni comportamenti, spesso considerati banali o insignificanti, possono mettere seriamente a rischio la propria posizione lavorativa. Ignorare le regole, approfittare dei benefici aziendali in modo improprio o utilizzare il tempo di lavoro per scopi personali, sono solo alcuni esempi di atteggiamenti che, se reiterati, possono portare a conseguenze gravi. Una di queste è la perdita del posto di lavoro. È quindi fondamentale essere consapevoli delle azioni che possono compromettere il proprio impiego e sforzarsi di evitare ogni tipo di comportamento scorretto.
Comportamenti che possono costarti il posto di lavoro
Uno dei motivi più recenti di licenziamento è lo scarso rendimento. Questo avviene quando un dipendente produce significativamente meno rispetto ai colleghi che svolgono le stesse mansioni. Perché il licenziamento sia giustificato, la differenza deve essere evidente: i tempi di produzione devono superare il 50% di quelli medi. Ad esempio, se un’attività richiede normalmente un’ora per essere completata e un dipendente ne impiega oltre due in modo sistematico, l’azienda può considerare questa situazione motivo di licenziamento. Tuttavia, il datore di lavoro è obbligato a dare un avvertimento formale al dipendente, offrendo così la possibilità di migliorare le proprie performance prima di procedere al licenziamento.
Accade anche che alcuni lavoratori organizzino le proprie assenze per malattia in modo da prolungare i fine settimana o i giorni festivi, un comportamento noto come “malattia strategica”. Questo tipo di assenza, soprattutto se sospettata di essere simulata, può portare a un licenziamento immediato se il datore di lavoro scopre che la malattia è stata falsificata. Similmente, l’abuso dei permessi retribuiti, come quelli previsti dalla Legge 104, per scopi personali invece che per assistere familiari disabili, è un altro comportamento che non solo può causare il licenziamento, ma può anche portare a conseguenze penali.
L’errore di sottovalutare i social media: licenziamento in tronco
Esprimere opinioni negative sull’azienda o sui superiori sui social media è un altro comportamento che può facilmente portare al licenziamento in tronco. Anche se si tratta di commenti fatti al di fuori dell’orario di lavoro, questi possono danneggiare l’immagine dell’azienda e, di conseguenza, giustificare un licenziamento immediato. La giurisprudenza italiana ha confermato in più occasioni la legittimità di tali provvedimenti, ritenendo che il diritto alla libertà di espressione non possa ledere la reputazione aziendale.
Mantenere un comportamento corretto sul posto di lavoro è essenziale per evitare il rischio di licenziamento. È importante essere consapevoli delle proprie azioni, sia durante l’orario di lavoro che fuori, e comprendere che alcune trasgressioni, anche se apparentemente minori, possono avere conseguenze gravi e immediate.