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Prestiti, per non sbagliare segui queste dritte o finisci in seri guai | Se ti va male non ci perdi solo i soldi

a cosa fare attenzione se si chiede un prestito
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Se hai pensato di chiedere dei prestiti per far fronte alle tue spese o a esigenze di liquidità impreviste, sappi che devi fare attenzione.

Il prestito non è di per sé uno strumento pericoloso ma se non sai bene come funziona, potresti rischiare di correre dei guai seri.

I soldi che vengono presi in prestito, che provengano dalle casse di una banca, dal portafogli di un familiare o dal conto corrente bancario di un amico, possono, a volte,  rappresentare un problema.

Scopri come fare a metterti al riparo dai rischi connessi ai prestiti e dormi sonni tranquilli quando ricevi somme di denaro da terzi.

Prestiti, a che cosa devi fare attenzione

Può capitare che qualcuno decida di elargire una somma di denaro a un amico, un figlio o un parente che ne ha bisogno. Non c’è nulla di sbagliato né di anomalo in questo ma spesso e volentieri si fa l’errore di pensare che i prestiti di soldi siano solo una questione privata e quasi nessuno immagina che possono generare problemi di natura legale. In verità non è esattamente così, perché può capitare di incappare in imprevisti, o addirittura di finire nei guai.

I prestiti fatti, ad esempio tra familiari o partner, funzionano in parte, come quelli dati dalle banche o dagli istituti di credito, e presentano un vincolo importante. Scopriamo di che cosa si tratta e come fare ad offrire, o a ricevere, in prestito il denaro senza correre rischi.

pericoli dei prestiti
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Qual è l’errore da non commettere per non ritrovarsi nei guai

Di fondamentale importanza è che il prestito di denaro fatto a titolo gratuito, venga sempre dichiarato, in modo tale da risultare come un prestito infruttifero, cioè tale da non dare vita a interessi. Se infatti qualcuno percepisce una somma superiore a 500 euro, può ritrovarsi a dover motivare quel movimento di denaro non giustificato all’Agenzia delle Entrate, che controlla i redditi ed è l’ente pubblico tenuto a verificare anche l’eventuale esistenza di redditi non dichiarati.

Dunque tra chi presta e chi riceve deve esserci una scrittura privata, un accordo informale tra le parti ma messo nero su bianco e che attesi l’avvenuto prestito a titolo di gratuità. Nella scrittura privata andranno indicati i dati personali dei firmatari, il tipo di rapporto che intercorre tra le parti, la somma prestata, il metodo di pagamento, il limite per la restituzione, lo scopo del prestito e la specifica di prestito infruttifero con apposita dicitura “neppure nella misura dell’interesse legale”, e la data validata. Per validare la data si può spedire a se stessi una raccomandata con ricevuta di ritorno, una PEC oppure si può registrare la scrittura presso l’Agenzia delle Entrate pagando l’imposta di registro.