Mobbing, questi sintomi sono inequivocabili: se ti capitano prepara la lettera | Ti spetta il risarcimento della vita
Se ti è capitato di assistere a uno di questi comportamenti a lavoro, allora forse sei soggetto a mobbing e non lo sai.
Impara a distinguere un collega che ti chiede costantemente aiuto perché ne ha bisogno da uno che ti manipola, e un datore di lavoro esigente, e dal carattere spigoloso, da uno che infrange la legge.
Se ti è capitato di sentirti aggredito, e ti stai chiedendo che cosa fare per difenderti, valuta innanzi tutto se ci sono i presupposti per sporgere denuncia.
Fai attenzione a questi atteggiamenti per capire se il tuo capo, o uno o più colleghi stanno facendo mobbing nei tuoi confronti: ecco che cosa dice la legge in Italia.
Mobbing, quali comportamenti sono passibili di denuncia
Molto spesso si sente parlare di mobbing, a volte in modo improprio e altre volte, al contrario, a ragione. La verità è che questa parola sta a indicare i comportamenti che il datore di lavoro, o i colleghi, assumono, consapevolmente o meno, verso un proprio dipendente o un altro lavoratore. Nel primo caso di parla di mobbing “orizzontale”, e nel secondo caso invece si parla di mobbing “verticale”.
Perché alcuni comportamenti si possano davvero definire mobbing, e dunque diventare passibili di denuncia, occorre però che ci siano delle caratteristiche, tali da far rientrare questi stessi atteggiamenti nel reato vero e proprio, così come è stato definito dalla legge italiana. Vediamo di che cosa si tratta, e quali sono i sintomi che una vittima di mobbing prova sul luogo di lavoro, o come effetto delle azioni di colleghi e/o capo.
In quali casi si configura il reato
L’articolo 2087 del codice civile disciplina il reato di mobbing, mettendo nero su bianco che gli atteggiamenti che configurano un reato di violazione dignità della persona, e del lavoratore, in quanto persona sono da considerarsi illegali, perché il datore di lavoro ha l’obbligo di “adottare le misure necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei lavoratori”. Questo vuol dire che in Italia, il mobbing è considerato reato quando comporta comportamenti intimidatori, minacce o danni alla reputazione della vittima. Tra questi i più comuni, di cui la vittima può rendersi conto, sono:
- Non essere supportati nella crescita personale e professionale, o addirittura vedere sabotate le proprie opportunità di carriera.
- Essere sminuiti in pubblico, o di fronte a colleghi e datori di lavoro.
- Subire discriminazioni di genere, orientamento sessuale, religione o etnia.
- Subire molestie sessuali e verbali.
- Subire isolamento sociale.
- Essere oggetto di notizie mendaci.
- Subire manipolazione emotiva.
Va a sé che il lavoratore che subisce comportamenti di questo tipo avverte dei sintomi, che possono e devono fungere da campanelli d’allarme. Vediamo quali sono:
- Soffrire di attacchi di panico, ansia, depressione.
- Riduzione delle prestazioni lavorative.
- Non sentirsi valorizzato.
- Tendenza all’isolamento.