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Pensioni, il sistema è al collasso: dopo il 2050 non vedrai più un centesimo | Giovani e adulti senza speranza

pensione al collasso
Pensione-in-Italia-fonte-Depositphotos-interno18.it

Nelle scorse ore è arrivata la conferma dell’amara novità che riguarda le pensioni italiane, altro che bonus e incrementi.

Se sei un cittadino italiano in pensione questa notizia non ti farà per niente piacere: ecco che cosa sta succedendo al sistema delle pensioni nel nostro Bel Paese.

Sono in arrivo guai seri per gli ex lavoratori italiani: il sistema pensionistico è al collasso. Alcuni resteranno al verde e per altri l’assegno sarà ridotto all’osso.

Scopriamo che cosa c’è da aspettarsi nel futuro prossimo per quanto concerne le pensioni.

Pensioni, l’amara notizia per i cittadini che percepiscono la pensione in Italia

Non è un mistero che in Italia ci siano sempre meno nascite. La scarsa natalità è una conseguenza della crisi economica, che ha tagliato le speranze, i sogni e le entrate, a un’intera generazione di cittadini che oggi hanno tra i 30 e i 40 anni, e che sono stati letteralmente schiacciati dalle scelte e della politiche economiche delle generazioni precedenti. In altre parole, gli adulti di oggi non fanno più figli e in pochi casi formano una famiglia. Su questo trend di certo incide anche lo stile di vita, che è cambiato in quanto a ritmi e a priorità rispetto al passato.

Prendere atto di questo stato di cose porta a una riflessione etica sui valori e sulle trasformazioni in atto, ma l’aspetto davvero grave è che si traduce in un problema concreto, una questione pragmatica e ben più urgente rispetto al commento sulle scelte di vita dei cittadini italiani. Nel 2022 l’indice di vecchiaia è salito al 193,1% questo vuol dire che ad ogni bambino sotto i sei anni corrispondono più di 5 persone anziane.

pensioni in Italia-
pensioni in Italia-Depositphotos-interno18.it

Come sta cambiando il sistema pensionistico italiano

I requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia oggi prevedono che l’età minima di pensionamento, che fino al 2023 era di 67 anni, ora, in base a quanto stabilito dalla legge di bilancio 2024, sia di 62 anni. Per esercitare il diritto al pensionamento anticipato occorre però aver maturato un’anzianità contributiva minima di 41 anni. Il dato allarmante è nel rapporto tra individui in età lavorativa e non lavorativa, che sta calando in modo drastico, e nel 2022 è passato da tre a due. Si prevede che nel 2050, continuando di questo passo scenderà ancora, arrivando a toccare un rapporto di 1 a 5.

Come è già stato evidenziato dai dati elaborati dall’Istat, questo avrà di certo delle gravi conseguenze sul sistema lavorativo e previdenziale. Purtroppo, ciò vuol dire che ben presto avremo poca forza lavoro ma tanti cittadini in pensione, per i quali non vi saranno le stesse risorse che ci sono oggi da erogare come vitalizio.