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Giovani italiani si rifiutano di lavorare solo per questo motivo: ecco di che si tratta

Gli italiani protestano per i salari bassi - Interno18.it
Gli italiani protestano per i salari bassi – Interno18.it (Fonte Adobe Stock)

Il recente report mette in luce un trend allarmante: sempre più italiani considerano i salari inadeguati, Governo Meloni alle strette.

La recente pandemia non ha rappresentato certamente una boccata d’aria per milioni di lavoratori e centinaia di aziende, anzi. Molti italiani hanno infatti perso il lavoro, oppure si sono ritrovati a stagnare in cassa integrazione, e molte imprese – specialmente le medie e piccole – sono state costrette ad abbassare definitivamente la serranda.

Il successivo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, così come quella più recente in Medioriente, ha assestato un’ennesima batosta all’economia, facendo impennare il carovita a fronte di stipendi rimasti immutati, e le politiche del lavoro messe in atto dal Governo Meloni sembrano non arginare l’insoddisfazione dei cittadini.

Lo rivela un illuminante report stilato dall’osservatorio Jobpricing in collaborazione con Infojobs: la situazione salariale in Italia sta disincentivando migliaia di potenziali unità di forza lavoro dall’effettuare una ricerca attiva di impiego. Molti preferiscono infatti poltrire sul divano in attesa di misure assistenziali e di tempi migliori, piuttosto che ricevere una busta paga dal valore inadeguato.

Lo studio ha analizzato 6 parametri principali: l’equità, la competitività, la performance in relazione alla retribuzione, la trasparenza, la fiducia e la meritocrazia. Ecco cos’è emerso.

Lo studio sulla condizione salariale in Italia

Attualmente, 4 lavoratori su 10 lamentano degli stipendi insufficienti rispetto ai carichi di lavoro svolti nelle rispettive aziende, soprattutto per quanto riguarda i contratti a tempo indeterminato. Questa tendenze evidenzia la necessità che le aziende integrino nuovi benefit, incentivi variabili e altri elementi tipici del modello Total Reward.

E, nonostante l’aumento medio delle retribuzioni, pari all’1,8%, la maggioranza dei lavoratori riferisce che le rispettive imprese non hanno adeguato i salati in positivo rispetto al peso dell’inflazione e del carovita. 3,4 cittadini su 10, infine, denunciano una palese mancanza di meritocrazia all’interno dei rispettivi organici, in particolar modo gli elementi di sesso femminile.

Lavoratrice insoddisfatta - Interno18.it
Lavoratrice insoddisfatta – Interno18.it (Fonte Adobe Stock)

Il Governo Meloni scenderà in campo?

In attesa di eventuali nuove mosse da parte dell’Esecutivo, Nicole Boccardini, senior consultant in Jobpricing, ha asserito: “Anche quest’anno emerge con chiarezza che la soddisfazione sul lavoro non è unicamente determinata dal denaro, sebbene la retribuzione fissa rivesta un ruolo significativo“.

E ha concluso: “Quanto emerso non fa altro che sottolineare l’importanza di un approccio completo alla remunerazione, abbracciando il concetto di Total Reward, per favorire il benessere complessivo di lavoratrici e lavoratori. Promuovere un equilibrio tra vita lavorativa e personale è cruciale non solo per il benessere individuale, ma anche per il successo globale delle organizzazioni”.