Ora è ufficiale: l’ennesimo aumento di prezzo graverà sui portafogli degli italiani. Il comunicato stampa parla chiaro.
In un’epoca già difficile, siamo costretti ad assistere all’aumento di prezzo di numerosi beni essenziali per la quotidianità. A partire dal periodo della pandemia del Covid 19, l’economia mondiale ha subìto importanti cambiamenti, e ha fatto molta fatica a riprendersi (alcune conseguenze le possiamo vedere ancora oggi).
Inoltre, un paio di anni fa, il conflitto mondiale ha completamente scombussolato i piani di ripresa dell’economia dell’intero globo. Ma questo non è l’unico motivo dell’aumento di prezzo delle materie prime, tra cui la benzina e del diesel, sia in Italia che nel resto dell’Europa.
Questa volta la colpa non sarebbe delle turbolenze dei Mercati o del caos nello Stretto di Hormuz, ma di una tassa imposta da Bruxelles. Fino a poco fa, il prezzo della benzina (self) si è aggirato sempre sopra 1,80 euro al litro, mentre quello del diesel non ha mai superato 1,70 euro.
Nello scenario di questi mesi però il governo ha fatto capire che sarebbe in seria difficoltà a contrastare l’innalzamento dei prezzi oltre i 2 euro, perché si trova a non avere fondi per questa situazione. A peggiorare le cose, ci sarebbe anche la nuova Ets (Emission Trading Scheme).
Si tratta di un sistema di scambio di quote di gas serra, che ha l’obiettivo principale di ridurre l’impatto ambientale di alcuni settori che producono enormi quantità di anidride carbonica. L’Ets ha attirato l’attenzione dei diversi produttori di energia da combustibili fossili, delle industrie pesanti e del settore dell’aviazione civile. Lo scorso anno è stato annunciato che l’Ets adopererà anche nel settore dei trasporti, portando alla catastrofica conseguenza dell’aumento esponenziale dei prezzi del carburante a partire dal 2027.
“A partire dal 2027, l’Ue inizierà a quantificare le emissioni di CO2 provenienti dagli edifici e dai trasporti stradali, con un nuovo sistema di tariffazione del carbonio, noto come Emissions Trading System 2 (ETS2). Il nuovo sistema però, potrebbe portare ad aumenti dei prezzi più elevati di quanto inizialmente previsto“, ha spiegato Ageei.
Quando è stata istituita questa tassa nel 2023, Bruxelles era convinta che si sarebbe rimasti al di sotto dei 45 euro per tonnellata di CO2, non andando oltre i 10 centesimi di aumento per la benzina e 12 per il diesel. Purtroppo però la situazione non sarà questa. Lo ha spiegato Euractiv Tiemo Wölken, eurodeputato tedesco e coordinatore per la politica ambientale del gruppo europeo dei Socialisti.
“Gli studi attuali – ha dichiarato – presuppongono che il prezzo potrebbe salire fino a 200 euro a tonnellata“. Questo potrebbe portare il prezzo della benzina a quadruplicarsi, arrivando ad un aumento di 40 centesimi al litro. La nuova Ets dovrebbe avere un fondo sociale per il clima da 87 miliardi di euro, enorme cifra che però potrebbe non bastare se la situazione dovesse degenerare.