Economia domestica

La pensione te la sogni solamente: rimmarai in azienda fino alla morte | Il Governo ha annunciato la nuova trappola

Si va in pensione sempre più tardi – Depositphotos – Interno18.it

Nuovi risvolti per la questione delle pensioni in Italia: le notizie non sono affatto positive. Ecco cosa è stato deciso.

Quando si parla di pensioni, nella mente degli italiani appare un enorme punto interrogativo. Milioni di lavoratori sono costretti ad andare in pensione sempre più tardi, e questo rappresenta il problema principale di cui si sta discutendo da tempo. Da una parte il malcontento, dall’altra le necessità.

I massimi esperti in materia stanno cercando di risolvere la questione, cercando una soluzione che possa essere sostenibile per tutto il sistema previdenziale, da poter mantenere il più a lungo possibile. Alberto Brambilla, presidente del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, si sta occupando in prima persona di trovare una soluzione.

Brambilla ha rilasciato un’intervista alla giornalista Linda Varlese, pubblicata da Huffingtonpost.it, nella quale ha dato le sue motivazioni alle nuove decisioni: si sta pensando infatti allungare l’età per il pensionamento, facendo continuare il lavoro anche oltre i 65 anni.

Ad oggi l’età del pensionamento è pari a 67 anni, ma bisogna tenere in conto anche tutte le altre opzioni, come quella della pensione anticipata, che fissa l’età per ritirarsi in pensione a 64 anni e 4 mesi. Secondo Brambilla, sarebbero troppi pochi anni di lavoro. Per questo ha dato le sue spiegazioni a riguardo.

Le spiegazioni di Alberto Brambilla

Anche se possono risultare impopolari, il presidente ha spiegato le sue ragioni per cui andare in pensione a 64 anni sia prematuro. Riprendendo il pensiero del giornalista Martin Wolf, il quale recentemente ha sostenuto che il concetto di vecchiaia andrebbe rivalutato considerando una popolazione più longeva, Brambilla sostiene la possibilità di aumentare l’età pensionabile in Italia.

Secondo il presidente diventa necessario riformare i contratti di lavoro, valutando una correlazione tra l’età della persona e le mansioni svolte, sarebbe importante anche prevedere una costante formazione sui luoghi di lavoro ed investire nelle nuove tecnologie per permettere alle macchine di svolgere i compiti più onerosi. In questo modo sarebbe possibile aumentare gli anni di lavoro e ritardare l’accesso alla pensione.

Pensionato – Depositphotos – Interno18.it

L’unica soluzione possibile

Anche se risulta inaccettabile, il ragionamento di Brambilla sembra essere l’unico plausibile per poter mandare avanti un sistema da lasciare invariato per i prossimi decenni. L’età media è aumentata in maniera esponenziale, le persone anziane tendono a sfiorare di più la soglia dei 100 anni, ma questo significa anche che diminuisce la popolazione in età da lavoro, riducendo di conseguenza le entrate contributive per le varie pensioni.

Inoltre nascono sempre meno bambini. Ciò significa che lo Stato avrà difficoltà a pagare le pensioni soprattutto se gli anni di pensione sono tanti. Solo aumentando l’età pensionabile si potrà garantire sostenibilità per un sistema che si sta studiando in tutto il mondo, prima che sia troppo tardi.