Se percepisci la pensione, ci sono buone notizie: con il nuovo meccanismo Irpef introdotto dal Governo Meloni puoi alzare l’importo del tuo vitalizio.
La pensione rappresenta un punto di svolta nella vita di ogni individuo: l’arrivo del vitalizio mensile simboleggia infatti la fine del ciclo lavorativo dei contribuenti e garantisce loro un versamento mensile per potersi finalmente occupare dei proprie hobbies senza patemi né costrizioni.
Negli ultimi anni, però, il graduale innalzamento delle soglie per la pensione di vecchiaia ha fatto insorgere numerosi cittadini, e molti altri riferiscono di percepire somme piuttosto misere.
Grazie al recente meccanismo di adeguamento dell’Irpef promosso dal Governo Meloni, però, è possibile arrivare a percepire fino a 1.200 euro in più all’anno, ovvero 100 euro aggiuntivi al mese.
Scopriamo nel prossimo paragrafo di che si tratta e chi può beneficiare dell’iniziativa governativa.
Dal 1 gennaio del 2024 è entrato in vigore il nuovo meccanismo Irpef inserito nella riforma fiscale del Governo Meloni, ed esso prevede modifiche alle aliquote e, di conseguenza, ai relativi scaglioni. Tale iniziativa ha perciò apportato degli aumenti agli stipendi e anche alle pensioni, ma non per tutti i contribuenti.
Gli scaglioni, in precedenza, erano così strutturati: 23% per i redditi fino a 15.000 euro, 25% per i redditi superiori a 15.000 e fino a 28.000 euro, 35% per i redditi tra i 28.000 euro e i 50.000 euro e 43% per i redditi che superano i 50.000 euro. Come anticipato, nel 2024 tali scaglioni sono stati modificati, e da 4 sono passati a 3, eliminando il secondo ed accorpandolo al primo con l’aliquota del 23%. Ciò significa che tutti coloro che hanno un reddito incluso tra i 15.000 euro e i 28.000 euro risparmieranno esattamente il 2% sull’imposta. Le polemiche, però, stanno fioccando copiose, in quanto tale adeguamento andrebbe a favorire una fascia di contribuenti maggiormente abbienti.
Secondo quanto ventilato dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo, le prossime modifiche riguarderanno probabilmente l’abbassamento dell’aliquota dell’attuale secondo scaglione, portandola dall’odierno 35% al 34%.
Tale agevolazione riguarderà perciò i contribuenti che percepiscono redditi compresi tra i 28.000 euro e i 55.000 euro, beneficiandoli di circa 100 euro in più al mese. Che, in un anno, si trasformerebbero automaticamente in 1.200 euro in più. Non resta che attendere l’ufficializzazione delle prossime migliorie alla manovra da parte dell’Esecutivo; come di consueto, però, sembra che proprio le fasce più fragili della popolazione siano destinate a un futuro di stagnazione economica.