Da oggi puoi andare in pensione anche a 64 anni: ecco cosa prevede la nuova Legge di Bilancio per l’anno in corso.
Oggi più che mai il traguardo della pensione si profila come un obiettivo assai ambizioso e agognato: rispetto a decenni addietro, infatti, la soglia per l’età pensionabile è stata gradualmente innalzata, e le nuove generazioni temono persino di non arrivare a percepirla in tarda età.
Per quanto riguarda il 2023, i requisiti per ricevere il vitalizio mensile sono stati modificati dalla legge 197/2022: la pensione di vecchiaia era destinata ai contribuenti che avevano compiuto i 67 anni, a fronte di almeno 20 anni di contribuzione.
Con la nuova Legge di Bilancio 2024, però, questi parametri sono stati nuovamente rivisti, e da quest’anno è possibile effettuare la richiesta anche a 64 anni, purché il cittadino soddisfi alcuni requisiti.
Vediamo di cosa si tratta nel paragrafo successivo: forse potresti averne diritto anche tu!
Come anticipato, grazie alla nuova Legge di Bilancio 2024 la pensione di vecchiaia può essere erogata anche a partire dai 64 anni di età. Le nuove modifiche tengono infatti conto del sesso del richiedente e dell’eventuale presenza di figli.
L’importo della pensione è passato inoltre a 3 volte il trattamento minimo (con 64 anni e almeno 20 di contributi). Ad oggi l’assegno sociale è pari a 534,41 euro al mese, e di conseguenza la soglia della prestazione non può essere inferiore a 1.603,23 euro mensili. A questo punto occorre però fare un distinguo: solo per le donne che hanno avuto un figlio, la pensione può essere liquidata anche se arriva solamente a 1.496,35, in quanto l’importo soglia deve essere fino a 2,8 volte l’assegno sociale. La pensione minima non potrà quindi essere inferiore a 1.387,47 euro al mese. Le donne che hanno avuto invece due o più figli devono percepire almeno 2,6 volte l’assegno sociale.
Per percepire la pensione a 64 anni, inoltre, occorre non aver versato i contributi previdenziali prima del 1996. Inoltre, dal 1 gennaio 2024 il requisito di importo soglia per l’accesso alla pensione anticipata è pari a 3 volte l’importo mensile dell’assegno sociale.
Fino alla maturazione dei requisiti per la pensione di vecchiaia, l’importo della pensione anticipata da porre in pagamento non può superare l’importo massimo mensile corrispondente a 5 volte il trattamento minimo stabilito per ciascun anno. Per capire come queste nuove regole si applicano al tuo caso specifico, puoi consultare direttamente il sito dell’INPS, oppure contattare un consulente previdenziale.