Se fai parte di questa azienda rischi il licenziamento in tronco: quello che sta succedendo è davvero orribile | Milioni di lavoratori a casa
Una nota azienda italiana versa in pessime acque: licenziamenti a raffica tra i dipendenti storici, organizzazioni sindacali in rivolta.
Nonostante le proiezioni ottimistiche dei TG serali in termini di occupazione crescente, il comparto del lavoro in Italia sta attraversando un momento di profonda sofferenza.
E se, complice i lockdown e i mancati introiti, molte piccole realtà hanno definitivamente abbassato le serrande (in primis negozi di abbigliamento, bar e panetterie), anche le aziende più affermate sembrano risentire della crisi martellante.
Ne è un esempio l’enorme e capillare azienda di trasporti aerei Alitalia, che qualche settimana fa ha rilasciato un comunicato decisamente scioccante destinato ai suoi numerosi dipendenti, ai sindacati e al Governo.
Il recente provvedimento mira ad effettuare una drastica riduzione di personale, e le organizzazioni sindacali hanno espresso forte preoccupazione per la sorte dei lavoratori.
Alitalia, scattano i licenziamenti in tronco
Il 1 dicembre del 2023 Alitalia ha diramato una lettera dal contenuto decisamente preoccupante indirizzata al Governo e ai sindacati, annunciando: “l’avvio di una procedura che determina, suo malgrado, licenziamenti per riduzione di personale. Rimangono attualmente alle dipendenze dell’Amministrazione Straordinaria 2.840 lavoratori, 2.668 dei quali sospesi in Cigs a zero ore, e 172 impiegati allo stato per le esigenze connesse al completamento del programma, la cui data di ultimazione è fissata al 15 gennaio 2024“.
Alitalia, in effetti, sta gestendo da mesi le ultime fasi di liquidazione dell’azienda, e ha precisato: “Alla luce del quadro normativo, e fatta eccezione per le sole necessità operative dell’Amministrazione Straordinaria connesse al completamento dell’attività liquidatoria, la scrivente è impossibilitata al reimpiego dei lavoratori attualmente sospesi in cassa integrazione“.
La preoccupazione dei sindacati
I segretari di Uiltrasporti Claudio Tarlazzi e Ivan Vigiletti hanno rilasciato una nota in cui esortano l’esecutivo a non perdere di vista il futuro dei dipendenti Alitalia.
“Il Governo intervenga subito, affiché i circa 3.000 lavoratori di Alitalia non vengano abbandonati al loro destino” – hanno auspicato – “I 3.000 lavoratori vengano ricollocati nelle 3 aziende nate dallo spacchettamento di Alitalia o in altre aziende del settore, a seguito di un’adeguata formazione che consenta anche il mantenimento di certificazioni. Una misura che era già stata prevista e che non ha invece mai avuto applicazione. In alternativa, riteniamo necessario che venga allungato il periodo di cassa integrazione per tutto il 2025, come avevamo già richiesto“. Non resta che sperare che l’appello dei due esponenti sindacali trovi accoglimento, e che i dipendenti licenziati da Alitalia trovino ben presto una collocazione proficua presso altre compagnie di bandiera.