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Influenza aviaria: i segnali preoccupanti che potrebbero contagiare anche noi | Scatta l’allarme

Influenza Aviaria – Depositphotos – Interno18.it

Il virus dell’influenza avuta è tornato a scatenare il panico: attenzione a questi campanelli d’allarme per la tua salute.

È accaduto in Texas, Stati Uniti: per la seconda volta un uomo ha contratto l’influenza aviaria. La vittima del virus lavora nel settore lattiero-caseario, ed è entrato a contatto con bovini infetti, tanto da risultare poco dopo positivo al ceppo H5n1 dell’influenza aviaria.

Il Dipartimento dell’agricoltura degli USA ha confermato la presenza di più di un bovino infetto da virus A/H5N1 in un allevamento nello Idaho. È il quinto caso verificatosi nel gli Stati Uniti dopo altre segnalazioni avvenute in New Mexico, Michigan, Kansas e Texas.

Sembra proprio che l’ultimo ceppo analizzato sia uguale a quello trovato in Kansas e Texas, e probabilmente è stato introdotto da alcuni uccelli selvatici. Gli esperti consigliano alle autorità di collaborare in un’ottica di One Healt per evitare più più possibile l’esposizione dei mammiferi al virus.

Per ora, sembra che il rischio per l’uomo di ancora basso, ma bisogna comunque prestare attenzione. Le persone che sono a stretto contatto con animali infetti hanno una maggiore probabilità di contrarre il virus. Le autorità hanno anche affermato che il latte non è veicolo di virus, perché viene prima pastorizzato, eliminando tutti gli elementi nocivi per la salute.

Una situazione che potrebbe cambiare

In America la situazione sembra essere sotto controllo, ma in Europa già si sono mossi per la prevenzione. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha lanciato un appello d’allerta. A spiegare quanto sta accendendo è stata Angeliki Melidou, esperto Ecdc di virus respiratori.

La trasmissione dell’influenza aviaria da uccelli infetti all’uomo rimane un evento raro, senza che sia stata identificata alcuna infezione umana confermata nell’Ue/Spazio economico europeo. Tuttavia, la possibilità che i virus dell’influenza aviaria si adattino agli esseri umani e causino una pandemia rimane motivo di preoccupazione“, ha spiegato l’esperto.

Allevamento di bovini – Depositphotos – Interno18.it

Le conseguenze catastrofiche

Se il virus dovesse diffondersi eccessivamente, si avrebbe una forte mortalità nelle specie aviarie selvatiche, spillover (salti di pesci) e decesso di mammiferi. Lo afferma l’Autorità europea per la sicurezza alimentare Efsa. Il virus potrebbe evolversi e diffondersi tramite alcuni animali vettori, come alcuni da pelliccia (volpi e visoni), molto sensibili al virus.

Sebbene la trasmissione da mammifero a mammifero non sia stata ancora confermata, i mammiferi selvatici potrebbero fungere da ospiti ‘ponte’ tra gli uccelli selvatici, gli animali domestici e gli esseri umani. Anche gli animali da compagnia, come i gatti, che vivono in casa e hanno accesso all’esterno, in ambienti all’aria aperta, possono essere un potenziale veicolo di trasmissione“, hanno spiegato le autorità dell’UE. Pericolose anche tutte le zone con un alto numero di uccelli e scarsa biosicurezza.