Conto cointestato: meglio la firma congiunta o disgiunta? Non fate quest’errore che lo pagate per sempre
Il conto cointestato può causare diversi problemi, ma non se scegliete la firma giusta.
Avere un conto corrente è fondamentale per poter gestire il proprio patrimonio in totale serenità. Oggi come oggi, moltissime persone scelgono di aprirsene uno personale, anche se molte coppie preferiscono averne anche uno di coppia così da destinare lì i soldi finalizzati alla casa e alla famiglia.
Ci sono le coppie che, oltre ad avere i due conti personali, ne aprono un terzo nel quale indirizzano una somma ogni mese così che per le spese famigliari si usi solo quel conto. Altre, invece, preferiscono lo stile più tradizionale e, al momento del matrimonio o del fidanzamento, cancellano i propri conti correnti privati e ne aprono uno nuovo, cointestato.
Il conto cointestato ha molti vantaggi ed è utile in molte situazioni poiché può essere aperto non solo da due coniugi, ma anche da un genitore anziano e un figlio ormai adulto: in questo modo, il secondo può gestire meglio i fondi e può verificarne l’andamento.
C’è però qualcosa da sapere in merito e riguarda la firma, che nel caso di conto cointestato può essere congiunta o disgiunta: ecco cosa significa e qual è meglio scegliere per evitare di avere problemi di qualsiasi tipo in futuro.
Conto cointestato: firma congiunta o disgiunta
Il conto cointestato con firma congiunta prevede che per effettuare operazioni come bonifici, prelievi, emissioni di assegni e cose così sia necessaria la firma di entrambi i titolari del conto. Uno solo, senza la firma dell’altro, non può fare niente.
Il conto cointestato con firma disgiunta, invece, permette ad ogni intestatario di agire in maniera autonoma con i soldi lì presenti e, di conseguenza, non è in alcun modo richiesta l’autorizzazione dell’altro correntista.
Quale è meglio scegliere
Non esiste un meglio in assoluto, tra firma congiunta e disgiunta. La prima tipologia è quella più sicura e, in generale, viene consigliata quando si apre un conto cointestato per gestire meglio i fondi di uno dei due intestatari, come nel caso di genitore anziano e figlio ormai adulto: in questo caso, il genitore non può effettuare alcuna operazione senza che il figlio concordi.
La firma disgiunta, invece, è molto più pratica se si è entrambi lucidi e coscienti di ciò che si fa ma, dall’altro lato, permette a uno dei due intestatari di disporre completamente liberamente della somma presente sul conto, di cui è proprietaria anche l’altra persona. Il segreto quindi è quello di scegliere il meglio per la propria situazione: lasciatevi consigliare dal vostro bancario di fiducia.