Rivoluzione ticket sanitari: quello che cambia per i cittadini è davvero terribile
Cambiamenti sui ticket sanitari: potrebbero non esserci delle belle notizie.
Introdotto nel 1982, il ticket sanitario è il modo con il quale gli assistiti contribuiscono al costo delle prestazioni sanitarie per le quali questo è previsto. Rientrano all’interno del gruppo le cure termali, le prestazioni eseguite in pronto soccorso senza carattere di urgenza o emergenza e le visite specialistiche, con gli esami di laboratorio o di diagnostica strumentale.
In alcune situazioni, il ticket non è previsto e si tratta ad esempio in quelle relative alla maternità, alla prevenzione della diffusione dell’HIV, alla promozione delle donazioni di organi, sangue e tessuti o alla tutela dei soggetti danneggiati in modo irreversibile da trasfusioni e vaccinazioni obbligatorie.
Per quanto riguarda le prestazioni come visite specialistiche o esami strumentali, l’assistito deve pagare un ticket dell’importo della tariffa della prestazione per un massimo di 36,15 euro per ricetta. Per quanto riguarda le prestazioni di pronto soccorso, invece, lo si paga solo per quelle classificate con il codice bianco e se e solo se non sono seguite da un ricovero.
Proprio in merito al ticket, però, ci sono delle novità che non piaceranno a tutti gli italiani: riguardano il cambiamento delle tariffe che avverrà a livello nazionale.
Ticket sanitario, le novità
Dopo sei anni di attesa, le Regioni e lo Stato Italiano hanno raggiunto un accordo e hanno quindi concordato un’unica normativa, attuabile su tutto il Paese, per quanto riguarda i ticket sanitari, che quindi non subiranno più alcuna diversità tra regione e regione.
Di fatto, la revisione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) porterà novità per quanto riguarda l’importo dei ticket e questo varrà per tutte le regioni. In primis, le tre che avranno più peso in merito sono la consulenza e l’indagine genetica per alcune malattie ereditarie, le prestazioni ad alto contenuto tecnologico e le procedure PMA, di procreazione medicalmente assistita.
Il costo dei ticket
Tutti i cittadini, a prescindere dalla visita o dalla prestazione, con la riforma LEA dovranno corrispondere una quota massima di 36,15 euro: se la prestazione ha un costo inferiore a questo tetto allora lo deve sostenere il cittadino; se invece costa più di 36,15 euro, la spesa rimanente la sosterrà il SSN.
Nello specifico, il costo del ticket di una prima visita specialistica prima della riforma LEA era di 21.59 euro ed ora è di 22. Per quanto riguarda una visita di controllo, la media precedente tra regioni era di 14.05 euro e oggi di 16.20 in tutte le regioni. Scendono invece la radiografia al torace, che va da una media di 17.51 euro a una cifra attuale di 15.45 euro e l’elettrocardiogramma, che va dalla media di 12.08 euro all’attuale 11.06 euro.