Enzo Iacchetti, tutta la verità sul suo passato: ecco cosa sarebbe stato costretto a fare
Il conduttore televisivo ha confessato qualcosa di totalmente inaspettato sul suo passato: ecco cosa avrebbe dovuto fare.
Quando la fortuna gira dalla propria parte, è giusto ammetterlo senza scuse. Ed è ciò che ha fatto Enzo Iacchetti, uno dei conduttoro più amati e seguiti di Mediaset.
La sua carriera lavorativa è iniziata in maniera molto particolare: da ragazzo infatti lavorava nell’agenzia di viaggi Globus a Lugano, ma nel ’78 ha deciso di licenziarsi per iniziare a lavorare Radio Tresa, una piccola radio libera di Lavena. Aveva il compito di occuparsi di tutta la programmazione, dal radiogiornale all’intrattenimento per le casalinghe e per i bambini, fino ad arrivare ai contributi politici e all’assistenza per i pensionati.
Intanto lavorava come intrattenitore per matrimoni e battesimi, ma il vero debutto nel mondo dello spettacolo è avvenuto nel ’79, quando è diventato un attore comico al Derby Club di Milano, occasione che gli ha permesso di debuttare in televisione a partire dalla seconda metà degli anni Ottanta.
Nel ‘9o ha iniziato la collaborazione con il Maurizio Costanzo Show, programma in cui presentava le sue canzoni e poesie. Solo tre anni dopo è arrivata la svolta che gli ha permesso di raggiungere la notorietà.
Il grande successo
A partire dal 1994 è diventato il conduttore di Striscia la Notizia insieme ad Ezio Greggio, diventato il suo braccio destro per anni. I due infatti formano ancora oggi un sodalizio artistico unico.
Possiamo affermare con certezza che quel periodo è stato davvero fortunato per il conduttore, ma Iacchetti è consapevole di dover tutto ad un uomo che gli ha permesso di arrivare dove si trova oggi.
Tutto merito suo
L’uomo a cui deve tutto è proprio Maurizio Costanzo. Iacchetti infatti è stato uno dei tanti personaggio televisivi portati alla ribalta proprio dallo scomparso giornalista, al quale ha voluto dedicare delle parole commoventi: “Costanzo mi ha salvato la vita. Professionalmente. Il Maurizio Costanzo Show era la mia ultima chance: avevo 39 anni, un figlio di tre e avevo già fatto tutti i provini del mondo. Anche a quello per il Costanzo show mi scartarono… non c’era lui. Così, per rabbia, abbandonai lì i miei testi, il mio materiale. Dopo un mese mi richiamarono“.
Le sue intenzioni erano diverse: “Mi ero già messo in testa di aprire un bar tabacchi sul lago Maggiore, magari con un palchetto su cui, chi voleva, avrebbe potuto esibirsi. Quando arrivò la chiamata spiegai che ero già stato a Roma e che mi avevano già scartato ma la caporedattrice dello show disse che aveva letto quello che avevo spedito, non sapeva che in realtà l’avevo abbandonato e che mi faceva fare una puntata: se a Costanzo fossi piaciuto avrebbe fatto un cenno con un dito in trasmissione e sarei tornato. Aveva inventato il like“.